Mollo tutto e vado a vivere… in vacanza
Nella mia vita ho sempre accettato come buona l’idea delle classiche due settimane a disposizione per fare le vacanze estive/invernali, pensare all’infinito/finito delle nostre esistenze e poi tornare a lavorare come se non ci fosse un domani…
Da quando siamo partiti e abbiamo vissuto in diversi luoghi ho imparato che le vita “dovrebbe” essere sempre una vacanza.
Il che non vuol dire stare sulla spiaggia a prendere il sole e sorseggiare cocktail con ombrellini giorno dopo giorno dopo giorno!
Capire cosa ci piace o cosa vogliamo fare è sempre un processo lento e spesso faticoso. Prima di comprendere qualcosa di sé stessi e della propria vita si procede a tentoni e molti tentativi vanno a vuoto. Infatti non conosco quasi nessuno che ha capito prima dei 30 anni quale sarebbe stata la sua strada e nessuno che sa cosa fare fin dalla nascita.
Ma avvicinandosi sempre di più a sé stessi capita di cominciare ad immaginare un nuovo scenario. Diventa palese che la tua “vita in vacanza” deve essere costruita con impegno e dedizione, spesso lavorando ben di più delle normali ore di lavoro che siamo abituati a fare.
E quando cominci a cercare comincia il tuo viaggio. Un viaggio che ti porterà a fare straordinarie esperienze in solitario e in compagnia, conoscere persone nuove e ti permetterà di accettare il cambiamento.
Capita così che casa non è più un luogo solo. Può essere una città, un piccolo paesino su di un’isola di 4000 persone, la barca di un amico che si sposta per il mondo.
E quando gli altri vedranno la tua “vita vacanza” molti diranno il classico “Bello non fare nulla dalla mattina alla sera eh” ma solo alcuni sapranno quanto può esserti costata in termini di impegno e perseveranza.
E, per inciso, è un bene fare un lavoro che ti piace come se non ci fosse un domani se ti permette di vivere la vita che vuoi fare.
PS. Grazie a Jon per la foto di Gentilina ormeggiata al molo di Lakka 🙂