Una sola vita ci basterà?
Einstein spiegava la relatività in maniera molto efficace; stai un’ora seduto con una bella ragazza e ti sembrerà sia passato un minuto. Stai un minuto seduto su di una stufa e ti sembrerà siano passate ore.
Semplice no? Oggi mi è capitato un episodio molto triste che ho poi collegato a ciò che stiamo facendo al momento, e cioè sfogare tutto ciò che non ci servirà piu nella nostra nuova vita in barca.
Ero sotto casa, stavo per entrare dal Sig. Luigi ad acquistare qualcosa per cena. Dato che stavo telefonando mi sono soffermato sulla porta d’ingresso girandomi verso via Morera. Un piccione beccava qualcosa in mezzo alla strada e non si è accorto della macchina che arrivava alle sue spalle, tonk, radiatore dritto sulla sua testina. Rimane intontito fino al sopraggiungere della seconda macchina e qui avrete capito cosa è successo. Mi è rimasto impresso soprattutto il rumore, uno schiocco forte. Forse la ragazza alla guida non lo ha nemmeno visto.
Come dicevo, a casa stiamo svuotando e vendendo, o regalando, tutto ciò che non ci servirà in barca. Aprendo i cassetti e tirando fuori “roba” mi sono reso conto di quante migliaia di euro abbiamo speso in cavolate inutili. Abbiamo non so quanti piatti, posate, ammennicoli mai usati, giochi usati una volta, vestiti e altro, che ora sono lì a fare bella mostra di se in mezzo alla casa in tutta la loro maestosa inutilità. In un famoso film Brad Pitt dice che “Alla fine le cose che possiedi ti possiedono”, è vero, senza ombra di dubbio. Senza voler entrare in speculazioni filosofiche sulla nostra società, immagino che comprare “roba” sia immediatamente gratificante per i nostri sensi basici.
Qual’è il numero giusto di piatti da tenere in cucina? E di quante copertine colorate abbiamo bisogno per il divano? Non lo so. Facendo conto che lo spazio a disposizione sulla barca è sicuramente inferiore a ciò a cui siamo abituati è un problema non da poco. Abbiamo sfogato non so quanti sacchetti, borsoni e altro per l’Humana. Riciclato almeno 200kg di plastica e venduto mobilio e altro ancora. E abbiamo ancora la casa piena o quasi…
Ci è servita veramente tutta sta roba in casa? Ancora non lo so, tante cose nemmeno me le ricordavo e venderle o buttarle non ha rappresentato un distacco particolarmente profondo, anzi, mi girano solo le balle per quello che stiamo buttando e per l’impatto avuto sull’ambiente a fronte del niente.
…Quel piccione un secondo prima di cominciare il suo viaggio di ritorno chissà cosa avrà pensato. Mi chiedo spesso quale potrà mai essere il mio ultimo pensiero. Spero sia una cosa bella, un bel ricordo. E quindi mi voglio chiedere “cosa serve veramente per essere felice?” Ed anche qui l’unica cosa che mi viene in mente è che la formula per la felicità è differente per ognuno di noi. Per me la felicità è passare più tempo possibile con le persone a cui voglio bene. Le cose che abbiamo sono spesso solo un di più ma i momenti passati insieme, belli e brutti, restano per sempre. E prima di schioccare come il piccione sono contento di liberarmi del superfluo optando per lo stretto indispensabile di modo da poter dedicare più tempo a coltivare la nostra felicità.
E quindi ritorno alla relatività… “Organizza la tua vita in maniera da arrivare ad un punto in cui saprai di essere felice e che tutto il tempo che hai impiegato per essere lì non lo hai speso vanamente. La strada da percorrere è un senso unico e finisce nella stessa modo per tutti noi, perché voler arrivare alla fine della strada senza voler provare ad essere felici?”.
La vita è relativa, fate quello che più vi piace il più spesso possibile e se ancora non sapete cosa vi rende felici non smettete di provare.
Mi sento di poter azzardare che una coperta colorata o il divano nuovo non hanno chance di rendervi felici, a meno che ovviamente non siate in età per cui divano e coperta d’inverno sono il Top 😂
Detto questo:
– il piccione ha tutta la mia ormai inutile solidarietà
– mi auguro di poter rimanere positivo anche nei momenti più bui della mia vita
– mi auguro di non rappresentare mai un ostacolo alla felicità di nessuno
– due cambi di biancheria a testa sono più che sufficienti…
Viva la felicità e chi sta provando a raggiungerla!