Quest’anno, come spesso capita alla nostra famiglia, è un anno di profondo cambiamento. Ho imparato che l’essere umano è restio al cambiamento, ne ha profondamente paura, e posso riassumere tutto questo concetto con un semplice detto popolare, “chi lascia la via vecchia per la nuova sa quello che perde ma non sa quello che trova”.
Mi ricordo che nel 2015 comprammo una casa meravigliosa a Novara, quinto piano in centro e vista su tutte le Alpi. Mi ricordo di quel panorama maestoso, riuscivo a distinguere le valli che portavano in Francia, in Val d’Aosta, al Lago Maggiore. E ciò che capisco solo ora è che quel panorama mi dava sicurezza, era parte delle mie abitudini. La mattina colazione in cucina o sul terrazzino e meraviglia delle meraviglie, le montagne la mattina sempre lì, sempre immobili.
Fino a quando Marina ed io decidiamo che a parte il panorama, buona parte della vita che fino a quel momento avevamo condotto era troppo tranquilla e priva di vere emozioni. 50 settimane di lavoro e poi un paio di settimane di ferie. La domenica, il giro al parco.
Una vita di abitudini senza nemmeno sapere di nuotare contro se stessi. Ma la corrente ogni giorno si faceva più forte ed allora che si fa?
Si vende tutto e si parte. Così, in una settimana o poco più decidiamo che il tempo che passeremo qui su questa Terra vale molto di più di un semplice giro al parco.
Compriamo la nostra prima barca a vela su cui spendiamo praticamente tutti i soldi dedicati all’esplorazione del Mediterraneo. Così, anche se forse non siamo andati molto lontano fisicamente sicuramente abbiamo raggiunto dei traguardi significativi nella sfera personale ed in quella lavorativa.
Il 3 dicembre del 2018 lasciamo Porto Levante e percorriamo tutto l’Adriatico fino in Puglia, da lì traversiamo ed arriviamo a Kerkyra, luogo che diventerà la nostra base per gli inverni successivi.
Nello stesso anno faccio un giro da Cartagena a Fort-de-France in Atlantico. Quasi due mesi con il mio più che amico Thomas Skarstad. Che spettacolo. Ritorno su Gentilina, la nostra prima barca, nel 2019. Ci dedichiamo a sistemare la barca e cominciamo a collaborare con una società che è quasi poco più di una start up, HiNelson con la quale la collaborazione procede tuttora.
Nel 2020 abbiamo percorso qualche miglio e preso qualche schiaffo potente dal mare. L’abitudine al mio panorama sta venendo meno e mi chiedo cosa mi legasse così forte al territorio in cui sono cresciuto. La risposta comincia a formarsi lentamente nella mia mente.
La pandemia colpisce il mondo e noi ci fermiamo a Kérkyra, Kerkira, Greece fino a giugno del 2021 con il divieto di usare la barca. Conosciamo tante persone che diventano la nostra famiglia allargata. Le amicizie in barca sono al 99% senza secondi fini e sai bene che ci puoi contare veramente, cosa che non sempre è vera in città.
Ne approfittiamo per sistemare Gentilina. Spendiamo tutto di nuovo.
Nel 2021 comincia la collaborazione con alcune testate giornalistiche, noi manteniamo sempre la parte Youtube dato che con la barca riusciamo a creare molti contenuti nautici. Cominciano i viaggi in tutta Italia per produrre bei video e serie. Torniamo in Italia dopo aver fatto un giro magnifico delle “nostre” isole greche. Finalmente Gentilina è perfetta!
Proprio nel 2021, dopo Valerio e Leilani, Marina ed io aspettiamo il Rune. Vogliamo fermarci per capire come procedere nella nostra vita. Partiamo da Bari e a Ottobre decidiamo di vendere Gentilina per cercare una barca più grande. A gennaio del 2022 siamo senza barca. Decisione azzardata perché il mercato dell’usato si impenna Post Covid e noi rimaniamo senza barca per un bel po’, fino a Gennaio del 2023.
E nel frattempo torniamo a Novara, affittiamo una casetta, Rune nasce il 25 dicembre 2021, un giorno dopo di me, fatto curioso.
A Marzo 2022 convinco Marina suo malgrado a comprare un Camper che chiamiamo il Beone. Lo acquistiamo a Torino e mentre io guido per portarlo a Novara Marina che mi segue mi telefona piangendo dicendo che è veramente brutto visto da dietro.. “Ma perché abbiamo venduto Gentilina…”.
Torniamo a Novara e ci assale la preoccupazione. In soli sei mesi siamo tornati alle solite abitudini, svegliati, mangia, lavora, mangia, lavora, mangia, vai a dormire. Ma che ci facciamo ancora qui? Non avevamo capito tutto?
Così, dopo aver fatto vari video e velisti dell’anno e saloni e tutto il resto per Giornale della Vela decidiamo di fare un viaggio, prendiamo il Beone e andiamo in Francia, fa troppo caldo a Luglio per andare al Mare e così decidiamo che il Nord è più fresco. Viaggio meraviglioso, facciamo praticamente 2000 km ad una media di 35 chilometri all’ora, che detto così sembra una tragedia in realtà ci siamo divertiti (e arrabbiati, e scontrati, e litigato, e riappacificati, e stufati, insomma la famiglia è famiglia e ora siamo in cinque, mica uno scherzo).
E allora si cambia di nuovo. Dove andiamo a vivere? Pensiamo a Fuerteventura ma nulla, non si riesce. Riprendiamo il Camper e decidiamo di andare a vivere all’Elba, così, d’impulso. Se qualcosa deve succedere succederà proprio lá.
Iscriviamo Valerio e Leilani a scuola a Portoferraio. Arriviamo un pomeriggio di Settembre. Maglietta, sole, troviamo un campeggio aperto fino ad Ottobre e parcheggiamo. Rimarremo parcheggiati lí fino ad inizio Ottobre, mese in cui troviamo anche una piccola casetta carina di fianco alla darsena di Portoferraio, la città principale dell’Elba.
A settembre trovo un annuncio di una barca in vendita. Telefono una sera e dopo varie telefonate diventa nostra nel gennaio 2023.
Siamo possessori di una barca nuova e a posto, Valeila! Ricomincia la nostra vita, diversa da prima ma altrettanto bella. Le abitudini ancora una volta cambiano, mutano, sii trasformano ed io mi accorgo che non ho più paura di cambiare, anzi, cambiare è necessario.
Partiamo di nuovo finita la scuola dei ragazzi, andiamo in Corsica, in Sardegna, torniamo all’Elba e si apre un nuovo capitolo per la nostra famiglia. Cominciano le riprese di Vele all’Orizzonte, il nostro nuovo format dedicato al mare ed alla Vela presto in Tv.
Niente da dire se non che “Fortuna aiuta gli audaci” perché gli audaci cercano fortuna aggiungo io.
Cosa ho imparato in questi ultimi sei anni? Che le scuse per non fare sono tantissime e non fare è molto meno impegnativo che improntare la propria vita al fare qualsiasi cosa. Essere negativi ed invidiosi della vita che gli altri si sono faticosamente costruiti è più semplice che fare un’esame di coscienza della propria e cercare di capire come cambiare positivamente.
Il panorama dalle finestre della nostra bella casa era spettacolare ma avrei passato tutta la vita a guardare le stesse montagne. Ora le montagne variano spesso ed è un bene.
Lo dico sempre, l’essere umano è causativo. Per essere una bella giornata devi svegliarti e pensare che sarà una bella giornata. Se vuoi che la tua vita cambi muovi il culo e falla cambiare che domani sei morto. E buona giornata sia a voi tutti.
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