Setting Up Gentilina

La parte difficile è costruire una casa del cuore. Un posto non soltanto per dormire, ma anche per sognare. Un posto dove crescere una famiglia con amore,un posto non per trovare riparo dal freddo ma un angolino tutto nostro da cui ammirare il cambiamento delle stagioni; un posto non semplicemente dove far passare il tempo, ma dove provare gioia per il resto della vita. (S. Bambaren)

È quasi un mese che stiamo settando la nostra Gentilina qui al Marina di Porto Levante proprio per trasformarla nella “nostra” barca, se capite cosa intendo. 

I lavori che da principio avevamo preventivato si sono moltoplicato e quindi fermarsi si è rivelata la decisione giusta. Ma siamo quasi pronti per la nostra partenza!

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Questi i lavori che abbiamo fatto finora ed alcuni di quelli che rimangono da fare. 

  • Prima pulizia totale per controllare lo stato di vtr, sandwich, acciai, legni e plexiglas
  • Rifacimento di alcune parti in legno tra cui la scaletta nella sua totalità
  • Revisione impianto elettrico
  • Spostamento multidisplay ST70 in coperta
  • Aggiunto plotter interno
  • Sostituzione VHF e calibrazione antenna
  • Sostituzione motore frigo e serpentina e scheda 220
  • Sostituzione centralina boiler
  • Divisione sistema batterie, una per il motore e due per i servizi
  • Sostituzione una batteria servizi
  • Predisposizione pannelli fotovoltaici 
  • Aggiunta caricabatterie solo per batteria motore
  • Sostituzione luci a incandescenza con led
  • Lubrificazione totale parti mobili e gomme
  • Controllo perni bulbo e conseguente rimozione strato gelcoat e sostituzione con un nuovo strato
  • Controllo impianto idraulico
  • Sostituzione saracinesche prese a mare dei due bagni
  • Rialzamento sensore acqua in sentina
  • Pulizia e sanificazione 4 serbatoi acqua
  • Rinnovamento oblò e passa uomo con prodotti appositi per plexiglass
  • Pulizia cromature e acciai
  • Installazione riflettere radar
  • Pulizia VTR per prossimo utilizzo bicomponente
  • Pulizia totale sentina
  • Smontaggio e pulizia due wc jabsco 
  • Pittura di alcune parti danneggiate
  • Rifacimento copertura in pelle cabine di poppa
  • Rifacimento copertura in pelle 4 armadi
  • Installazione terminali trasto randa
  • Rifacimento totale cuscineria interna e tende
  • Installazione rete di protezione su battagliola
  • Controllo generale motore
  • Ripristino motore salpa ancore
  • Controllo generale parti del timone e rinvii
  • Controllo sartie albero e stralli
  • Carena rifatta
  • Sostituzione rubinetto e doccino cucina
  • Revisione Fornello Optimus

Sicuramente dimentico qualcosa!

E questo il ricco backstage di foto 😂 


Abbiamo ancora qualche settimana per arrivare al setup ottimale.

Ieri, sabato 7 ottobre, è passato a trovarci Daniel con il suo bimbo e per la prima volta  mi sono seduto a prua con una birra in mano! Anche Larry si è avvicinato con la sua barca a chiedere se era tutto ok, che seduto non mi aveva mai visto! 😂😂😂 

Gentilina


Credo sia ora di presentare l’imbarcazione del progetto #valeila e quindi ecco la nostra “Gentilina”, una Benetau Oceanis 430. Molto spesso quando diciamo che viviamo in barca ci guardano con compatimento chiedendoci come si fa a vivere in uno spazio così piccolo, e quindi in questo articolo sveliamo l’arcano!

Come già detto al momento siamo fermi al Marina di Porto Levante e quindi ne stiamo approfittando per allestirla con pannelli fotovoltaici e generatore eolico, di maniera da poter essere autosufficienti almeno per ciò che riguarda la parte energetica.

Abbiamo anche trovato una radar unit a poco prezzo, e, dato che il nostro plotter è predisposto per tale sensore stiamo pensando di inserirlo nella lista della spesa.

Gentilina è così strutturata:

Le sue misure sono generose, quasi 13 metri di lunghezza per 4,5 metri di larghezza. Pesca 1,8 metri. L’altezza media sottocoperta è di circa 2,2 metri. È motorizzata con un Perkins da 55 cavalli (un motore da trattore 😂 ) collegato ad un serbatoio da 200 litri di gasolio. A disposizione abbiamo i più classici strumenti di navigazione come la stazione del vento ma anche un navigatore cartografico che riporta velocità, vento, distanze e tutto quel che serve.



Una bella poppa larga con tre gavoni, due per le attrezzature subacquee ed uno che contiene la scaletta.


Un largo pozzetto comodo per timonare e per manovrare le vele, completato da un tavolo multiuso. Spray Hood (la cappottina) per proteggersi parzialmente da vento e spruzzi in navigazione. 


Una coperta piatta ed atta a camminarci sopra senza troppi ingombri fino al suo albero di 15 metri dove troveremo le gabbie per manovrare in sicurezza lazy bag e randa. La sua particolarità è la fascia di plexiglas che permette un’illuminazione naturale molto apprezzata nei giorni con tempo variabile, oltre ad un passo d’uomo che può essere utilizzato per ventilare la dinette.


A prua troviamo il suo gavone, dove, data la profondità di più di due metri si può scendere e salire grazie ad una scaletta. È in pratica una cabina ove tenere le vele, i parabordi e molto altro.


Sempre in coperta troviamo le maniche a vento per ventilare le quattro cabine ed i due bagni, oltre a tutti gli obló.

Passando dal tambuccio e scendendo i quattro gradini della scala si passa ai locali sottostanti alla coperta.

Il locale principale di Gentilina, come in molte altre barche, è la dinette, ove troviamo cucina e salone.


La cucina è lunga 3,5 metri e comprende un forno e tre fuochi basculante (ovvero si muove per evitare che le onde possano rovesciare le pentole), vari armadietti ed il lavandino doppio, la cui particolarità è che tramite un pedale può aspirare acqua di mare (dove è pulita ovviamente) per poter preservare i 600 litri di acqua dolce contenuti nei serbatoi. Inoltre c’è il frigorifero che non sembra da fuori, ma è molto capiente.




A fianco della cucina c’è l’armadio umido (dove appendere le cerate bagnate) che contiene giubbotti ed anche il nostro ospedale in un sacco a tenuta stagna (che contiene respiratore, garze, forbici sterili ed altre amenità che spero rimangano li), di maniera da poterlo prendere immediatamente in caso di necessità.

Sull’altro lato della barca c’è un bel divano angolare ed una panca doppia, oltre ad un tavolo per otto persone. Dentro al tavolo e dietro/sotto al divano troviamo gavoni dispensa e il vano che ospita le pompe, il motore del frigo, un boiler da 60 litri ed altre amenità. A fianco c’è il tavolo da carteggio con tutti i comandi del quadro elettrico e gli strumenti di navigazione. È in pratica una piccola scrivania ove riporre tutte le carte nautiche ed altro.


Dopo la dinette troviamo i due bagni, entrambi dotati di bagnetto e lavandino con  doccino estraibile per potersi fare la doccia. I due bagni hanno un oblò che da sulla coperta e che permette di far uscire l’umidità. Da notare che la doccia calda è possibile farla anche in poppa grazie ad un’altro doccino.


Tornando a poppa troviamo due cabine matrimoniali speculari. La cabina di dx è composta da un letto matrimoniale, un cassetto per la biancheria o altro, un armadietto ed un armadio con appendini, oltre ad una mensola per i libri o altro. Ci sono due oblò che possono essere aperti, una nel pozzetto e l’altro verso l’esterno. C’è anche un oblò fisso sulla murata che permette di prendere un riferimento esterno senza spostarsi dalla cabina, ed è anche bello poter guardare fuori e sul pelo dell’acqua.




La cabina di sx è identica, tranne la particolarità che sotto il letto abbiamo il locale batterie, due da camion per i servizi ed una esclusiva per il motore.

A prua troviamo altre due cabine matrimoniali speculari, che per comodità di Valerio e Leilani abbiamo trasformato in letti a castello proprio per ampliare lo spazio a disposizione e renderle più “camerette”. Abbiamo quindi un letto sulla murata ed un altro lettino fissato alla paratia centrale. Anche qui abbiamo un passo d’uomo in alto, un oblò fisso sulla murata ed un oblò che da sul gavone di prua. Inoltre anche qui vi è un’armadietto basso, uno con appendiabiti ed una mensola di due metri circa sulla murata.  


La cabina di sx ha uno scomparto di due metri di altezza ove poter accedere all’albero.

Ed ecco qui la nostra Gentilina, la nostra casa sull’acqua. Accogliente e ben equipaggiata. Un piccolo quadrilocale con doppi servizi, ampio terrazzo ma senza box 😂. Ora manca solo il tocco di Marina per stoffe e tendaggi, qualche lavoro e in meno che non si dica saremo pronti per salpare! 🤙

Marina di Porto Levante


Non so dire quanto sia felice di essere qui. Come ho già detto ci siamo fermati per lavori vicino a Portoviro, città in cui abbiamo dei parenti da parte di mio padre, Daniel, Luciano e Cinzia! Questi sono i luoghi in cui è stata piccola mia nonna Liliana, che è mancata l’anno scorso. Il mio DNA è profondamente intrecciato con queste lagune, con questo mare e con questa brezza.


La decisione presa è di risistemare interamente Gentilina, e questi lavori comprendono sia la parte elettronica, che la navionica, oltre ai particolari estetici.


Abbiamo quindi del tempo per confermare vecchie storie, come quella secondo cui un nostro zio piantó un piccolo chiodo per misurazioni di piazza Vigo alla base del famoso Gato de Ciosa, il leone di Chioggia, chiodo di cui ora rimane solo il buco riempito che vedete in foto. Cosa che abbiamo verificato sia sul posto 👍 che tramite le foto di Luciano!




Sono contento di dire che qui abbiamo dei parenti d’oro, veramente con il cuore in mano. E quindi grazie Luciano, Cinzia, Daniel con Vanessa e il piccolo Pietro. Siete veramente persone rare da incontrare.


Vogliamo ringraziare inoltre tutti coloro che ci stanno supportando, dalla visita in barca fino alla telefonata od ai messaggi. 


E visto dove ci troviamo voglio ringraziare anche mia nonna Liliana, che tanto ha fatto per farmi stare bene. 

Traversata Rimini / Palau


Quasi pronti per il primo spostamento importante di #valeila sail. Io ed alcuni amici partiremo da Rimini sabato, tempo permettendo. Anche se potremmo anticipare c’è un vecchio adagio che recita “nè di Venere nè di Marte ci si sposa o si parte”. E quindi adeguiamoci!

Procederemo attraverso l’Adriatico fino a doppiare Leuca in Puglia, poi tutto lo Ionio fino a Brancaleone Marina in Calabria. Passeremo lo stretto di Messina e poi vele spiegate fino in Sardegna, dove atterreremo a Palau 🤙

Questo post vuole essere un diario di viaggio ed è quindi un work in progress che ci accompagnerà fino a fine traversata, da sabato fino in sardegna, passando dai preparativi, alla cambusa, agli ormeggi ma soprattutto dal mare!

Come dicevo partiremo in tre, io e due amici. Marina ed i bimbi mi raggiungeranno a Palau, dato che abbiamo ancora da sistemare alcuni problemi pratici!

Quindi a domani!

Giovedì 14 settembre 2017


Ho dormito ben tre ore.. ho faticato a prendere sonno per due motivi. 

Il primo è che ho sempre quella vaga sensazione che nonostante tutti i preparativi, le check list ed i controlli manchi sempre qualcosa. Ma a questo si può rimediare in futuro. D’altronde non possiamo mica portarci due ferramenta è un negozio di vestiti. 

Il secondo motivo è ben più importante…

Ieri sera, mentre mettevo a letto i bimbi, pensavo che sarebbe stata l’ultima volta che avrei compiuto quel gesto in questa casa, che il tramonto appena passato sarebbe stato l’ultimo da quel balcone. Visto così l’ignoto verso cui viaggiamo fa paura. 

Intendiamoci, sono super eccitato per questo primo spostamento di #valeila sail, ma sotto sotto sono un po’ malinconico per ciò che lascio. Credo sia comunque un sentimento normale dopo tanto tempo qui a Novara, la nostra bella città! 

Detto questo, oggi è il compleanno di Pietro, quindi auguri papà! Ti aspetto in barca a Novembre con mamma.

Ok, quasi pronti, a breve carichiamo ed io e Marina, dopo i suoi esami da apneista avanzata :), partiremo alla volta di Rimini 🙂 

Cambusaaaaaaa!



Venerdì 15 settembre 2017

Dopo aver accusato qualche mini magagna sulla barca dovuta all’impianto elettrico abbiamo deciso di modificare la metà del nostro viaggio da Palau a Marina di Levante, luogo in cui atterreremo domani mattina sul tardi, quando ancora la marea sale.


Al momento in cui scrivo, dato che stanotte danno vento forte, abbiamo ormeggiato al molo del distributore per i Motopesca a Porto Garibaldi. Sono le 21.46 e tra poco credo che crollerò di stanchezza! 

Abbiamo scelto Marina di Levante per la sua vicinanza a Portoviro, luoghi in cui risiedono i miei cugini Luciano e Daniel, che non vedo l’ora di vedere che faccia faranno 😂 

Oggi mare abbastanza buono, Gentilina è stabile come una roccia e in questi primo centinaio di km si è comportata veramente bene. 


Buona notte!

Sabato 16 settembre 2017

Dopo una bellissima navigazione arriviamo a Porto Levante. Il frigo è ripartito ma ha subito ceduto… la luce in testa d’albero non funziona… insomma, qui abbisogna un elettronautico 👍


Comunque posto bellissimo! Il primo ormeggio troppo stretto, domenica ho deciso di fermare la barca all’inglese e farmi cambiare ormeggio.. mai decisione fu più fatale!


Avrei spostato la barca solo tre giorni più tardi, dopo due notti di pioggia battente e raffiche a più di 50km/h passate a regolare i parabordi per evitare di grattare in banchina, dormendo non più di un’ora e mezza per volta..


Comunque, mercoledì finalmente giornata splendida, arrivo di poppa al nuovo ormeggio e, aiutato da Larry aggiustiamo gli ormeggi di Gentilina, posso così attaccare la 220 e godermi un po’ di riposo… che dura poco dato che sotto coperta è tutto umido e mi tocca portare fuori tutto, compresi gli otto materassi. Fortuna che Daniel e Luciano passano quasi tutti i giorni a fare due chiacchiere 👍!


Inoltre questa sera arrivano Marina ed i bimbi… non vedo l’ora di vederli!

Eccoliiiiiii!!!

Una sola vita ci basterà?

Einstein spiegava la relatività in maniera molto efficace; stai un’ora seduto con una bella ragazza e ti sembrerà sia passato un minuto. Stai un minuto seduto su di una stufa e ti sembrerà siano passate ore. 

Semplice no? Oggi mi è capitato un episodio molto triste che ho poi collegato a ciò che stiamo facendo al momento, e cioè sfogare tutto ciò che non ci servirà piu nella nostra nuova vita in barca.

Ero sotto casa, stavo per entrare dal Sig. Luigi ad acquistare qualcosa per cena. Dato che stavo telefonando mi sono soffermato sulla porta d’ingresso girandomi verso via Morera. Un piccione beccava qualcosa in mezzo alla strada e non si è accorto della macchina che arrivava alle sue spalle, tonk, radiatore dritto sulla sua testina. Rimane intontito fino al sopraggiungere della seconda macchina e qui avrete capito cosa è successo. Mi è rimasto impresso soprattutto il rumore, uno schiocco forte. Forse la ragazza alla guida non lo ha nemmeno visto.

Come dicevo, a casa stiamo svuotando e vendendo, o regalando, tutto ciò che non ci servirà in barca. Aprendo i cassetti e tirando fuori “roba” mi sono reso conto di quante migliaia di euro abbiamo speso in cavolate inutili. Abbiamo non so quanti piatti, posate, ammennicoli mai usati, giochi usati una volta, vestiti e altro, che ora sono lì a fare bella mostra di se in mezzo alla casa  in tutta la loro maestosa inutilità. In un famoso film Brad Pitt dice che “Alla fine le cose che possiedi ti possiedono”, è vero, senza ombra di dubbio. Senza voler entrare in speculazioni filosofiche sulla nostra società, immagino che comprare “roba” sia immediatamente gratificante per i nostri sensi basici. 

Qual’è il numero giusto di piatti da tenere in cucina? E di quante copertine colorate abbiamo bisogno per il divano? Non lo so. Facendo conto che lo spazio a disposizione sulla barca è sicuramente inferiore a ciò a cui siamo abituati è un problema non da poco. Abbiamo sfogato non so quanti sacchetti, borsoni e altro per l’Humana. Riciclato almeno 200kg di plastica e venduto mobilio e altro ancora. E abbiamo ancora la casa piena o quasi…

Ci è servita veramente tutta sta roba in casa? Ancora non lo so, tante cose nemmeno me le ricordavo e venderle o buttarle non ha rappresentato un distacco particolarmente profondo, anzi, mi girano solo le balle per quello che stiamo buttando e per l’impatto avuto sull’ambiente a fronte del niente. 

…Quel piccione un secondo prima di cominciare il suo viaggio di ritorno chissà cosa avrà pensato. Mi chiedo spesso quale potrà mai essere il mio ultimo pensiero. Spero sia una cosa bella, un bel ricordo. E quindi mi voglio chiedere “cosa serve veramente per essere felice?” Ed anche qui l’unica cosa che mi viene in mente è che la formula per la felicità è differente per ognuno di noi. Per me la felicità è passare più tempo possibile con le persone a cui voglio bene. Le cose che abbiamo sono spesso solo un di più ma i momenti passati insieme, belli e brutti, restano per sempre. E prima di schioccare come il piccione sono contento di liberarmi del superfluo optando per lo stretto indispensabile di modo da poter dedicare più tempo a coltivare la nostra felicità.

E quindi ritorno alla relatività… “Organizza la tua vita in maniera da arrivare ad un punto in cui saprai di essere felice e che tutto il tempo che hai impiegato per essere lì non lo hai speso vanamente. La strada da percorrere è un senso unico e finisce nella stessa modo per tutti noi, perché voler arrivare alla fine della strada senza voler provare ad essere felici?”. 

La vita è relativa, fate quello che più vi piace il più spesso possibile e se ancora non sapete cosa vi rende felici non smettete di provare. 

Mi sento di poter azzardare che una coperta colorata o il divano nuovo non hanno chance di rendervi felici, a meno che ovviamente non siate in età per cui divano e coperta d’inverno sono il Top 😂

Detto questo:

– il piccione ha tutta la mia ormai inutile solidarietà

– mi auguro di poter rimanere positivo anche nei momenti più bui della mia vita

– mi auguro di non rappresentare mai un ostacolo alla felicità di nessuno

– due cambi di biancheria a testa sono più che sufficienti…

Viva la felicità e chi sta provando a raggiungerla!