Da Giornale della Vela del mese di Settembre…
Ogni barca che nasce ha una grande storia da raccontare. Non importa la dimensione, il modello, il prezzo. Ogni barca è un piccolo capolavoro artigianale, anche quando è costruita in serie.
Dietro alla nascita di una barca c’è tanto lavoro progettuale e tecnologico prima, tanta capacità manuale durante la costruzione, poi si termina con un lavoro minuzioso di messa a punto. Migliaia di ore di lavoro si concentrano in un oggetto unico, che non ha eguali in nessun altro manufatto.
In più, sempre, c’è la componente essenziale della passione, quell’elemento impalpabile che rende unica ogni barca a vela. Inevitabile che venga fuori sempre una grande storia da raccontare. Si, ma mai nessuno aveva pensato di creare un racconto e non solo una fredda elencazione tecnica di come è stata costruita una barca. Ci voleva qualcosa di più.
Così, quando abbiamo deciso che era venuto il momento di narrare queste storie, ci siamo detti, come fare qualcosa di nuovo e di diverso? La soluzione è venuta naturale: le raccontiamo con un docufilm, in video.
Una grande storia come in un film
Così è nata l’idea di creare una nuova unità video all’interno della nostra redazione che cambiasse il modo di far vedere una barca, raccontandola e facendola raccontare direttamente da chi la barca l’ha ideata, costruita, varata, testata.
Chi meglio di loro per far vedere una barca? Ma ci voleva qualcuno che le sapesse raccontare e che, soprattutto, avesse una grande passione per la vela e per il mare da trasmettere a chi il video lo guarda. I soggetti ideali li avevamo a portata di mano, già collaboravano con il Giornale della Vela e curano il canale video Youtube del nostro giornale.
Chi meglio di Fabio Portesan, 41 anni, e Marina Leva, 33 anni, che della barca hanno fatto la loro casa viaggiante, con i loro due figli (e uno in arrivo) e un gatto? Con loro abbiamo ideato il format dei nostri nuovi video (che potete vedere sul canale youtube del Giornale della Vela), qualcosa che fosse molto più di una prova tradizionale, come fanno praticamente tutti gli altri.
Ci voleva la barca giusta, il Mylius 80 Twin Soul
Per partire con la nostra idea di racconto di una barca avevamo bisogno di una bella barca, di un cantiere prestigioso.
E’ bastata una telefonata. Abbiamo spiegato cosa volevamo fare in video a Valentina Gandini, amministratore delegato di Mylius, che le barche le fa su misura ed è un’eccellenza italiana. Valentina ha detto subito sì.
E ha fatto anche di più. Ha digitato sul suo smartphone il numero di Piano B, una delle agenzie di comunicazione più importanti d’Italia. Due giorni dopo era pronto il “dream team” che doveva raccontare una barca come nessuno aveva mai fatto.
A Fabio e Marina si sono aggiunti Mario Viscardi e Guido Morozzi, direttori creativi di Piano B, e uno dei guru dei docufilm, il regista Marco Ferrari, definito da Modern Times “il maetro dello storytelling”.
Il dream team si è messo al lavoro. Ha girato oltre dieci ore di filmato intervistando i protagonisti e filmando la barca in azione tra il cantiere, la base di La Spezia e Portofino.
La protagonista è d’eccezione
Si, ma chi è la protagonista? è d’eccezione, una barca famosa in tutto il Mediterraneo, il Mylius 80 Twin Soul simbolo di come in una sola barca convivano due anime apparentemente inconciliabili, quella da regata e da crociera.
Il risultato della nostra sfida al cambiamento dei codici di realizzazione del video di una barca è racchiuso in otto minuti.
Un tempo breve, ma suffciente al nostro “dream team” per mostrare come si può, raccontare la storia di una barca come fosse un film d’autore. Buona visione!