Benno
“…sembra il rumore di un motore!”
“Ed eccolo che appare da dietro la punta della laguna…” …lo conosco, lo conosco! E’ Benno!” Lo affero e lo tiro a bordo. E’ l’amico tedesco che avevamo perso in Venezuela e ritrovato ora a Niuatoputapu… …Ci eravamo incontrati a Los Roches. Benno era andato via dalla Germania perché aveva problemi cardiaci. No parla inglese, non sa navigare, non conosce l’esistenza dei portolani (che sono la lonely planet del mare per intenderci) e comunque parla solo tedesco, naviga lungo la costa con cartine turistiche stradali..
Eppure
..con una barca di 14 metri (sono tanti in due) con due alberi (veramente una gran fatica) erano arrivati fino in Venezuela, soli lui e la moglie, di professione macellaia, che sa parlare solo il tedesco che si parla a Francoforte e che passa le giornate a cucinare, lavorare all’uncinetto e a tenere la barca.” Tratto da “Sotto un grande cielo” edito da Mursia.
Non ci si deve stupire per la storia di Benno, ve ne sono anche di più stupefacenti, tipo quella di Alberto, un ragazzo di 37 anni argentino che, facendosi aiutare da tre indios, si è auto costruito da un tronco intero una canoa di 4,5 metri con cui ha attraversato il pacifico (addirittura è rimasto in mare per 2700 miglia con un pacchetto di Muesli e 20lt di acqua mangiando poi pesci, molluschi attaccati allo scafo e poco più ma arrivando a Papeete con una gran fame e in ottima forma).
Sia Benno che Alberto sono persone che hanno scelto la barca come mezzo per esplorare il mondo e forse per entrare a contatto con una dimensione meno terrena e più spirituale quale è la vita stessa. In questo nostro viaggio che è appunto un viaggio di scoperta sia io che Marina vorremmo crescere come essere umani ed al contempo non solo essere presenti per i nostri bimbi, ma addirittura dargli un esempio da seguire.
Ma forse esagero e solo il tempo ci dirà se la nostra direzione è quella giusta, anche se finora abbiamo ricevuto molte dimostrazioni di stima (per cui vogliamo ringraziare tutti). Il cambiamento è sicuramente grande ma credo che sia proprio questo cambiamento che ci sta rivitalizzando. Ci si parano davanti problemi che sembrano sempre enormi e poi una volta superati non erano così esagerati. E’ insomma un periodo di dubbi, dai più Amletici ai meno spirituali (quale pentola porto? Eolico o Solare o tutti e due? Bandiera Italiana o Belga? O mai provato a far la pasta in rada con le onde J ?) E poi è bello mettersi seduti la sera e scrivere dove vorremmo andare, cosa vorremmo provare a fare e via così. E’ qualcosa che sicuramente unisce.
E quindi viva i Benno e gli Alberto che dimostrano che cambiare anche con poco è possibile e ci fanno sentire meno soli in questa decisione che ai nostri occhi di cittadini potrebbe sembrare da matti!
Avremo sicuramente tanto da raccontare su queste pagine ma soprattutto vogliamo tornare ad essere padroni del nostro tempo per Ascoltare ed Ascoltarci.
F.
Qui sotto una foto di Alberto con la sua Ave Marina, la canoa con cui è partito da Panama ed è arrivato fin nelle Filippine.